The Animals, “The House of the Rising Sun”

29 gennaio 2021: ci ha lasciato un grande chitarrista, Hilton Valentine. Il suo nome è legato indissolubilmente agli Animals. Ci ha donato performance indimenticabili.

Hilton Valentine, 21 maggio 1943-29 gennaio 2021

“L’apertura di Rising Sun non suonerà mai più la stessa! … Non l’hai solo suonata, l’hai vissuta! Con il cuore spezzato dall’improvvisa notizia della morte di Hilton. Abbiamo passato dei bei momenti insieme, ragazzo Geordie. Dai North Shields al mondo intero … Rock In Peace”, così Eric Burdon ha ricordato il collega.

Anche Brian May ha tributato i dovuti onori all’artista, ricordando quanto The House of the Rising Sun sia stata innovativa nel panorama inglese di allora.

“The House of the Rising Sun”

Una canzone vera, autentica, musicalmente perfetta. Una delle migliori di tutti i tempi. In breve, un classico! Inizia con l’ormai celebre arpeggio di accordi minori di Hilton Valentine, subito riconoscibile. Il suo riff iniziale, così oscuro, un po’ inquietante, introduce perfettamente nell’atmosfera della celeberrima song. Se le pulsanti parti organistiche del Vox Continental di Price sono assolutamente stupefacenti, la chitarra non è da meno, anzi è proprio di un altro mondo. Secondo The Daily Guru, la sezione ritmica di Bryan Chandler e John Steel conferisce al tutto una venatura quasi jazz.

“Fu senza dubbio il primo brano folk rock”, osservò Ralph McLean della BBC, descrivendolo come un singolo rivoluzionario, in grado di mutare la musica moderna.

Vi si racconta di un’esistenza sfortunata a New Orleans. Se la più conosciuta è senza dubbio la versione di Eric Burdon e The Animals, negli anni precedenti questa canzone, presente persino negli album di debutto di Joan Baez e Bob Dylan, era già stata registrata da vari musicisti, sia folk sia blues. Sembra che in seguito lo stesso Dylan sia rimasto favorevolmente impressionato dall’adattamento proposto dagli Animals.

Si tratta di una canzone tradizionale americana, di autore ignoto. Non è ben chiaro, poi, se essa affondi le sue radici in Inghilterra o in Francia, comunque risale probabilmente alla prima metà dell’Ottocento. Qualcuno ha colto una certa affinità di accordi con la melodia di Amazing Grace, dalle lontane origini celtiche. A livello tematico, è stata invece riscontrata una somiglianza con una ballata del XVI secolo, The Unfortunate Rake.

In alcune interpretazioni si parla di una donna che ha ucciso suo padre, un giocatore d’azzardo alcolizzato, perché aveva picchiato la moglie. La rilettura operata dagli Animals adotta il punto di vista di un frequentatore dei postriboli (un cliente abituale insomma, figlio di un giocatore d’azzardo ubriacone), anziché quello di una donna condotta alla degradazione. In ogni caso, esempi negativi da non seguire! Non è noto se la casa descritta nei testi sia un luogo reale o meno, tuttavia con House of the Rising Sun si è soliti indicare eufemisticamente i bordelli.

C’è una casa a New Orleans
La chiamano “sole nascente”
Ed è stata la rovina di molti poveri ragazzi
E, oh Dio, so di essere uno di loro

Mia madre era una sarta
Mi ha cucito i miei nuovi blue jeans
Mio padre era un giocatore d’azzardo
Giù a New Orleans…

Oh madre, di’ ai tuoi figli
Di non fare quello che ho fatto io:
Trascorrere la vita nel peccato e nella miseria
Nella casa del sole nascente

(The Animals, The House of the Rising Sun, traduzione di Daniele Benedetti, da Metal Germania).

“Stavamo cercando una canzone che attirasse l’attenzione della gente”, commentò in seguito Burdon.

Storia della versione degli Animals

Essa fu il risultato dello sforzo collettivo dell’intero gruppo. Iniziarono a suonarla durante il loro tour con Chuck Berry, usandola come chiusura del concerto. Vista la buona risposta da parte del pubblico, decisero di registrarla. Ciò avvenne in una sola ripresa, il 18 maggio 1964, ai “De Lane Lea Studios”, Kingsway, Londra.

Il singolo toccò ben presto i vertici nelle classifiche inglesi, francesi, statunitensi. Disco d’oro in Danimarca e di platino nel Regno Unito. La versione completa, di oltre quattro minuti, fu inclusa successivamente nell’album Greatest Hits del 1966. Malauguratamente, gli enormi proventi derivanti dai diritti d’autore sulla canzone andarono solo al tastierista Alan Price. Chiaramente, il resto del gruppo non gradì molto la cosa.

I componenti:

  • Eric Burdon – voce
  • Alan Price – tastiere
  • Hilton Valentine – chitarra
  • Chas Chandler – basso
  • John Steel – batteria

Alcune cover di “The House of the Rising Sun”

Intanto, se vuoi suonarla anche tu, ecco il tutorial per imparare: viene mostrato tutto passo per passo, a vantaggio dei principianti.

The House of the Rising Sun fu rifatta in francese da Johnny Hallyday, nell’ottobre 1964, col titolo Le Pénitencier.

Nello stesso anno, Riky Maiocchi e i Mods rilasciarono il loro secondo singolo, che includeva Non dite a mia madre (versione italiana di The House Of The Rising Sun), con testo di Luigi Menegazzi. Questa rilettura fu oggetto di censura. Diversamente dall’originale, era incentrata su un prigioniero nel braccio della morte.

Pure la successiva versione dei Los Marcellos Ferial, La casa del sole, con testo di Mogol e Pallavicini, ne stravolse il senso, trasformandola però in una storia d’amore. Nel 2008, La casa del sole è stata suonata dai Pooh nell’album intitolato Beat ReGeneration.

Vorrei ricordare, in particolare, anche la bella cover realizzata all’inizio degli anni 80 da Vixen (Hawaii), gruppo metal con Mary Friedman alla chitarra e Kim La Chance alla voce. Da non confondere con la all female band americana delle Vixen!

Jane Dark

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